La costruzione del complesso ha inizio nel 1621 con i proventi dell’allume.

Il convento si sviluppa attorno ad un chiostro rettangolare ad arcate a tutto sesto, ornato al centro da un pozzo quadrato in pietra locale. La chiesa francescana si presenta semplice e dimessa, costituita da un’unica navata a botte, con abside e due cappelle laterali.

All’interno della chiesa francescana è custodita un’immagine della Madonna di Cibona del XV secolo, da sempre molto venerata dai locali, in particolar modo nella località de La Bianca poco fuori Tolfa.

Dopo l’abbandono della struttura da parte dei Frati Cappuccini, il convento è stato restaurato e reso nuovamente abitabile dai Gruppi Archeologici d’Italia che per oltre vent’anni lo hanno utilizzano come campo scuola di archeologia e ostello. Dal 2017 la gestione è passata all’associazione del Centro Studi Italo-Norvegese che lo utilizza per le sue attività.

They started building this complex in 1621 using alum proceeds. The convent is built around a rectangular cloister with round arches, and a square well made from local stone right in the centre.

The Franciscan church is simple and with no frills, consisting of a single nave, an apse, and two side chapels. Inside the Franciscan church you will see an image of the Madonna of Cibona (15th century), which has always been highly venerated by the locals, especially from the area of La Bianca, just outside Tolfa.

After the Capuchins left, the convent was restored and made habitable by the archaeological group Gruppi Archeologici d’Italia, who used it as an educational summer camp and hostel for over two decades. Since 2017, it has been run by the association Italian-Norwegian Research Centre, which uses it for its activities.

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